Dal 4 al 12 maggio si terrà, presso l’oratorio dell’Assunta in piazza Cima (Conegliano), la mostra dell’artista Stefania Serio “Ad occhi spalancati e chiusi”.
Per l’occasione, e per conoscere meglio questa giovanissima artista coneglianese, le abbiamo rivolto alcune domande.
Tenendo conto della tua formazione in materie umanistiche, com’è nata la passione per la pittura?
Mi sono laureata in filologia e letteratura italiana alla Ca’ Foscari di Venezia, scelta presa dagli studi classici conclusi al liceo e dovuta in parte dai consigli di famiglia. La mia passione per l’arte nasce già in tenera età. Ricordo che, fin da piccola, le mie giornate erano scandite dal disegno; passavo momenti interi a disegnare con matite e pastelli e a dare sfogo alla mia creatività. Inoltre, ricordo i laboratori d’arte delle elementari, momenti che mi davano soddisfazione e gratificazione e che già mi avevano fatto comprendere quale sarebbe stato il mio posto nel mondo. Purtroppo, non sono mai riuscita ad approfondire questa passione, anche a causa delle differenti scelte scolastiche.
La scintilla che mi ha fatta realmente riavvicinare alla pittura è stato un viaggio compiuto qualche anno fa. Mi trovavo a Parigi, più precisamente a Montmartre, e lì sono stata travolta da un’energia che mi ha fatto capire quale fosse la mia reale vocazione: l’arte. Tornata a casa, subito mi sono messa a raccogliere tutti i materiali da disegno accumulati durante gli anni e iniziai a dare sfogo alla mia creatività, dovuto dalla mia esigenza di esprimermi.
Il punto di svolta è arrivato con la pandemia. In quel periodo ho avuto modo di riflettere molto e indagare a livello introspettivo. Posso affermare di aver avuto un momento di evoluzione, rinascita e riscoperta.
Attualmente, sto studiando all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, proprio perché è nato il bisogno di imparare a dipingere.
Hai avuto modo di dedicarti ad altre tecniche artistiche? Che tipologia di soggetti prediligi?
In realtà, non ho ancora avuto modo di sperimentare altre tecniche artistiche, proprio perché sono in una fase di inizio e riscoperta, ma non mi precludo, in futuro, la possibilità di approfondire altre tecniche e modi di rappresentazione.
Per quanto riguarda i soggetti, per un buon periodo ho indagato sul nudo femminile. L’erotico e la nudità non mi hanno mai spaventata e non credo siano da considerare un oggetto di censura e tabù. Il nudo si è rivelato molto interessante da esplorare.
In questo momento, ho ricominciato ad esplorare me stessa e il mondo che mi circonda. Durante il giorno disegno molto, soprattutto dal vero dove, dalla sintesi di ciò che catturo, stanno di volta in volta emergendo diversi elementi che più mi attraggono. Sono in una fase dove sto sperimentando diverse soluzioni e soggetti, tra cui gli interni, quali stanze, degli ambienti intimi e famigliari dove si può percepire una presenza umana. Tutto ciò che è relativo alla figura umana e alla sfera intima e
personale, nonché gli ambienti in cui essi convivono, mi attraggono. Mi piace studiare e capire chi e cosa ho di fronte e comprenderne dinamiche e comportamenti.
Cerco di comunicare e far emergere attraverso le opere, e dunque trasmettere attraverso la pittura, ciò che percepisco e catturo e non riesco ad esprimere con le parole.
Sento di dover crescere ancora molto come artista, ed etichettarmi sarebbe un gesto ancora troppo precoce e superfluo.
Ti ispiri o ti sei mai ispirata a qualche artista o corrente artistica in particolare?
Sicuramente il movimento impressionista mi è stato di grande ispirazione, soprattutto per quanto riguarda la stesura del colore e dunque la pennellata. La stesura veloce risulta importante per riuscire a catturare l’atmosfera e le vibrazioni che sento durante il processo di creazione.
Una certa attenzione è da riporre anche alla corrente espressionista, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo della gamma cromatica, come le tinte molto accese.
Attualmente sto scoprendo molti artisti contemporanei, le quali caratteristiche e modalità di fare arte mi stanno fornendo degli importanti spunti per la mia produzione. Grazie ad essi, sto iniziando a staccarmi da certi modelli più convenzionali e, di conseguenza, ad estendere il mio punto di vista e a mettere in discussione ciò che creo. Sono agli inizi di un percorso tanto complesso quanto particolare, dove sto venendo a contatto con delle realtà nuove, le quali mi stanno portando ad esplorare il più possibile.
Quali saranno le tematiche che lo spettatore potrà incontrare alla tua personale?
Più che tematica, sarebbe opportuno definirla “evoluzione”. Difatti, la mostra riflette il mio attuale stato di transizione e mutazione artistica. È quindi un invito ad esplorare il mondo con una visione nuova, osservando la realtà con maggiore attenzione mentre ci si distacca da essa per coglierne delle sfumature più sottili.
L’atto di chiudere gli occhi diventa simbolico e raffigura la volontà di comprendere ciò che va al di là della superficie visibile.
Verranno esposti i primi lavori realizzati durante i miei primi mesi di Accademia, nonché le prove iniziali di un percorso di continua crescita e sperimentazione.